lunedì 16 maggio 2016

...del mancato viaggio ad Amsterdam


(Settimana 19: dal 9 al 15 Maggio)

Questa settimana doveva essere dedicata tutta al mio ultimo viaggio con le Unne.

Ne abbiamo parlato per mesi, il mio "Ultimo" viaggio tra amiche pre-adozione. L'ultimo per un po', ovviamente, non è che penso di murarmi viva solo perchè (forse) riuscirò a fare la madre, ma questo bambino l'abbiamo aspettato talmente tanto che immagino all'inizio dovranno usare le bombe a mano per farmelo mollare.
Questo quindi era il viaggio in cui divertirsi solo con le amiche  prima che io mi buttassi  in quell'avventura incredibilmente emozionante (e parecchio impegnativa) che sarà l'essere una mamma.

E io ci tenevo!
Ad andarmene in giro per una città mai vista, scattare un sacco di foto, fare una pausa ogni ora perchè così facciamo noi, chiacchierare per tutto il giorno e rievocare quel nostro primo viaggio, di quasi 10 anni fa, quando ci siamo accorte di essere diventate amiche senza quasi capire come.
Mi ero anche preparata per bene: avevo speso un patrimonio per un assurdo paio di scarpe comode (io, che normalmente uso i tacchi anche per andare ad un picnic), avevo scelto, lavato, stirato e profumato tutti i vestiti da portarmi...ed erano pronti da una settimana almeno.
Avevo persino provato tutti gli abbinamenti, risparmiato per uno shopping matto e disperatissimo tra i canali, imparato a memoria la guida turistica e organizzato un itinerario serratissimo ben sapendo che avremo finito per farne saltare più di metà.
E il resto delle Unne ci teneva altrettanto. Dopotutto a volte capita di aver davvero bisogno di staccare la spina.

Ma Lunedì mattina la sorte ci ha messo lo zampino.
Lalla ci ha avvisate che non sarebbe potuta partire per improvvisi e improrogabili impegni familiari (a meno che non pensasse di abbandonare entrambi i suoi figli su un marciapiede...)
Noi altre abbiamo prima sperato in uno scherzo di pessimo gusto, poi invocato un intervento divino e alla fine accarezzato l'idea di partire in tre...ma nessuna se l'è sentita: le Unne quattro sono e quattro restano e nessuna riusciva ad immaginarsi a divertirsi mentre una di noi era rimasta a casa.
Così abbiamo rinunciato al viaggio.
Disdetto l'albergo e perso pure i soldi del volo.
L'umore, lo ammettiamo non ne ha giovato.
Quello che non potevamo sapere era che eravamo solo all'inizio. Da Giovedì sera, giorno prima della prevista partenza è capitato di tutto

Lalla è stata inghiottita da un buco nero ed è sparita tanto che per un po' ci siamo chieste se i suoi figli non l'avessero fatta a pezzi per gioco e seppellita in giardino Paola non era ancora tornata a casa dal lavoro che già i sintomi dell'influenza si facevano sentire e l'hanno lasciata solo per permetterle di buttarsi tra le braccia di un attacco di cistite con conseguente overdose di antidolorifici.
Intanto mia madre ha deciso che era il momento di dare uno scossone alle nostre vite e ha pensato bene di ignorare per una settimana una pressione salita alle stelle, con conseguente ricovero d'urgenza e ore passate al pronto soccorso ad aspettare che la rimettessero in piedi (dove, una volta stabilizzata è riuscita a rompere le scatole come solo lei sa fare...)
Dal giorno dopo è toccato a me e la Stewin improvvisamente preda di tosse, mal di gola e un principio di febbriciattola che abbiamo deciso di ignorare stoicamente.

Insomma, probabilmente non partire ci ha salvato la vita: con la dose di sfiga che ci stavamo portando addosso il nostro aereo sarebbe esploso prima ancora di staccarsi da terra.

Ah, la genitrice sta meglio e lo dimostra il fatto che Lunedì abbia deciso di farsi portare in giro a far shopping.
E che la congiuntura astrale remasse contro lo dimostra il fatto che nonostante fossi armata da intenzioni bellicose io abbia finito con il non comprarmi niente di niente!

L'unica foto della settimana ritrae proprio il posteggio dove abbiamo lasciato la macchina prima di iniziare la nostra mattinata di spese.
Lo so non è granchè, ma con giorni come quelli appena passati era difficile fare di  meglio.



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