giovedì 14 settembre 2017

Back to School...

(Settimana 37: dal 11 al 17 Settembre)



...beh, "back" per gli altri, perché per noi, questa è una storia nuovissima.
Iscrizioni, moduli e certificati da presentare, libri da ordinare, quaderni a quadretti di quattro o cinque
millimetri, grembiuli neri e servizio mensa.
Questo è mondo di cui non sappiamo assolutamente nulla.
Io e Gio siamo andati a scuola nel giurassico, quando non c'erano liste di delegati per recuperarci a fine lezione, ma venivamo mollati tutti in mezzo alla strada senza rimorsi.
In questo nuovo mondo invece, non solo non può rapirti nessuno, ma è tutto organizzato.
In cartoleria ti ordinano i libri di scuola senza che tu neppure dica quali ti servono: loro lo sanno già, sanno quelli di ogni scuola del creato, penso. E te li consegnano già opportunamente ricoperti di plastica trasparente anti graffio, scarabocchio e pure anti proiettile.
E io che mi aspettavo di ridurmi come mia madre, che ricopriva tutto la sera prima di cominciare la scuola  (a mia madre piaceva vivere sul filo del rasoio!).
In questa nuova scuola l'occorrente va tutto etichettato, ogni singola matita, gomma, forbice e pennello. Una novità stupefacente per me, che alle elementari ero famosa per perdere un intero astuccio in due giorni. E infatti, ricordo ancora con gratitudine infinita Raffaella, che mi ha prestato la sua gomma da cancellare per anni. Dove era la mia? Non lo so, credo si vaporizzasse al mio ingresso a scuola.

Questa mattina ci siamo svegliati con almeno un'ora e mezza di anticipo (Gio ama la puntualità...) per preparaci al grande giorno.
Vestiti, cartella, grembiule e merenda
Sonia era agitata, ma nulla rispetto a  noi che abbiamo vissuto l'evento con una, credo, comprensibile emozione.
Le elementari sono importanti!
Io, poi, ero ancora più in ansia di Gio, dopotutto Sonia oggi è entrata nella stessa scuola in cui sono andata io. Cinque aule e un giardino che pullulano di ricordi!
La vita ti può portare ai 4 angoli del mondo, ma se sei stato uno dei bimbi della scuola di Pino lo
rimani in eterno.
E io lo so bene, visto che a guardarmi in giro, tra i genitori,  questa mattina, non facevo che rivedere
facce di persone con cui ho diviso il banco, la ricreazione, il pulmino e le maestre.
Quindi l'emozione ci stava tutta e vista la situazione credo di essere stata più che brava: ho versato un'unica solitaria lacrimuccia, provvidenzialmente nascosta dagli occhiali da sole. E si, lo so che oggi pioveva, ma mica potevo rischiare di piagnucolare davanti a tutti! Avrei rovinato la reputazione di mia figlia per l'eternità!
Sonia invece è stata stoica fino all'ultimo: quando hanno aperto le porte si è infilata dentro senza una sola esitazione, a parte un rapidissimo sguardo di saluto e via, chiacchierando con una bimba appena conosciuta.

Dal lato mio ho solo una minuscola preoccupazione: come farà a stringere amicizie durature e sincere senza nessuna gomma mancante da condividere?

...potrei sempre manometterle l'astuccio...

venerdì 8 settembre 2017

Sardegna "Mon Amour"? Certo che No!




La Sardegna non è il mio elemento, lo sanno anche le pietre, ormai.
Sole, sabbia, caldo e sale sulla pelle non esercitano su di me la benché minima attrazione.
E chi sperava che la maternità mi convertisse alle gioie della villeggiatura si è drammaticamente
sbagliato.
Cosa che, per altro, ho sempre saputo.

Il punto della situazione è bello e fatto: la casetta tra gli ulivi c'è, il mare cristallino è sempre lo stesso, il sole accecante pure e la spiaggia non si è mossa.
Chicco continua a cucinare come se non ci fosse un domani e l'orgia calorica è ormai una certezza e mia suocera si ricorda persino di farmi trovare il mio chinotto preferito sempre in fresco nel frigo.
Insomma il programma non è cambiato di una virgola.
"E di che ti lamenti?" si potrebbe dire.
Innanzi tutto, il fatto che avere una figlia di sette anni fa nascere nuovi obblighi a cui non avevo mai pensato.
Sembra, ad esempio, che una madre per bene almeno un bagno in mare al giorno debba proprio farlo. E io ero capacissima di non farne più di uno a settimana.
Inoltre, con una bambina al seguito sembra disdicevole pensare di nutrirsi solo di ghiaccioli e malumore e non emozionarsi fino alle lacrime per ogni sbilenco castello di sabbia che viene costruito.
Per non dire della quantità di palette, palloni, tavolette, cuscinetti gonfiabili, maschere e boccaglio e secchielli, costumi di ricambio, libri e libretti che improvvisamente invadono le nostre borse facendoci sembrare dei venditori ambulanti.
Insomma un sacco di roba nuova a cui non ero preparata.

Per fortuna, in spiaggia padre e figlia parlano a stessa lingua e sembra trovino emozionante ogni cosa.
Perchè  ovviamente, Sonia il mare lo adora, nuota come un pesce, e fa a gara di abbronzatura con Gio: battendolo pure!
Sono quindi sempre più sola nella mia battaglia contro l'estate e le sue, discutibili, gioie.
Temo dovrò farmene una ragione.
Come se non bastasse, un tempo, Gio passava tutta la vacanza a minimizzare le mie fonti di fastidio, nel tentativo di regalarmi la vacanza più perfetta possibile.
Mi spostava il lettino all'ombra, mi riforniva di caffè sotto l'ombrellone, mi caricava in macchina e portava a casa al primo accenno di fastidio e controllava pure costantemente che non mi arrossassi troppo per il sole.
Invece, da due mesi a questa parte, mio marito ha perso la testa per una piccola peste che non arriva al metro e trenta di altezza e di fronte ad un suo "Papaaaaà, vieniiiii!!!" tutto sparisce.
Potrei cospargermi di benzina e darmi fuoco e non se ne accorgerebbe!

E visto che, nonostante le mie preghiere accorate, neppure un piccolo tifone è venuto a interrompere la tragica maratona di mare, sole e caldo ecco che quest'anno mi sono pure abbronzata.
Sul serio!
Vabbè, al massimo delle mie capacità.

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