sabato 30 giugno 2018

Come si cambia...

...a fare i genitori, ovviamente!

Quelli che ti dicevano che la tua vita non sarebbe mai più stata la stessa non erano menagrami disfattisti: erano sparute voci sincere che provavano ad avvisarti.
Arriva un figlio e tu sparisci. Il "tu" di prima almeno.
Una volta, io e Gio stavamo svegli notti intere tra film, musica e discussioni forbite.
Ora stramazziamo a letto alle dieci e mezza.
Che vada bene.
Insomma si distingue nettamente da un "prima" bambina e un "dopo"

"Prima" parli di filosofia tirandotela un sacco e "dopo" ti trovi a rimuginare sul panchetto dell'IKEA. Si, quello alto come un gradino o poco più, che serve a tua figlia per lavarsi i denti senza impiccarsi con il bordo del lavandino e che, ne sei sicura, in realtà è un'arma di distruzione di massa.
Ti ci inciampi di notte, al buio, mentre cerchi di andare in bagno senza svegliare la Creatura, mentre cucini e come al solito non guardi dove metti i piedi, mentre insegui il gatto che scappa mentre la bambina di cui sopra cerca di usarlo come un frisbie.
Insomma, com'è che nessuno ti informa della sua pericolosità? Che mi importa di conoscere Kant ed Hegel se poi venti centimetri di plastica sono in grado di uccidermi?

"Prima" eri libero di esprimerti come più ti garbava, "dopo" se devi formulare una frase ci pensi due minuti buoni.
E non solo perchè la creatura si impressiona a sentir nominare caccia, guerre e fatti di cronaca varia, ma anche perchè improvvisamente ti tocca parlare come Madre Teresa di Calcutta. Il turpiloquio è bandito dalla tua giornata, persino quello basico, persino l'intercalare.
Non che prima si parlasse come scaricatori di porto, ma insomma, eravamo adulti normali, in grado di manifestare liberamente il nostro disappunto. Invece, improvvisamente, all'apice del tuo furore  puoi dire al massimo "perdincibacco".
Se colpisci uno spigolo con il mignolo e il dolore ti annebbia il cervello tanto da farti uscire una serie di improperi da far impallidire un santo ecco che una peste saccente di otto anni ti sgrida e ti invita a non utilizzare le parole del gatto.
E va da se che in quel momento tu il gatto lo strangoleresti volentieri.

Per non parlare del rapido degenerare delle tue facoltà cognitive. "Prima" eri una persona con un normale controllo delle emozioni, "dopo" ti trovi a  piangere come una fontana anche davanti alle pubblicità del Mulino Bianco.
Per dire, io non sono mica una mammoletta, eh! Mi ci vuole "Il Colore Viola" di Spielberg per farmi un pianto come di deve. Manco "Via col Vento" mi ha piegata e la "Lista di Schindler" ha avuto il suo bel da fare per mettermi in difficoltà e invece adesso: tragedia!
Piango per i cartoni animati. Le canzoni della Disney sono la mia Caporetto, frigno su "Kung Fu Panda", che tutto è fuorchè un cartone strappalacrime.
Se per puro caso si commuove pure Sonia allora è la disfatta. Mi devo nascondere in bagno per non farle pensare di avere una psicolabile per madre!!

Altre cose invece non cambiano mai: come la faccia di un uomo costretto a  fare shopping con la moglie. Assolutamente identica alla faccia dello stesso uomo costretto a fare shopping con la moglie e pure la figlia!



E soprattutto, prima aggiornavi il blog una volta la settimana e poi se va bene una volta al mese...se va proprio tanto bene!