lunedì 24 aprile 2017

Si festeggia...

(sempre la nostra sedicesima settimana...)

Be, si, c'è davvero poco da dire...abbiamo passato il fine settimana a festeggiare, con amici, parenti, vicini, conoscenti: con chiunque volesse dividere con noi questo momento.
Venerdì, 4 ore dopo il grande annuncio, siamo andati a lavorare, ma credo di aver lavorato davvero poco, perché ricordo solo di aver ripetuto e ripetuto ancora la storia della più bella telefonata della nostra vita a chiunque venisse a chiedermi come andava.

Avrei dovuto fare più fotografie, non faccio che ripetermelo, per documentare ogni faccia sorridente che ci siamo trovati di fronte, per ricordare tutte le risate, gli abbracci, le congratulazioni che abbiamo ricevuto. Vorrei tanto aver tenuto traccia degli occhi lucidi, delle telefonate che non ci aspettavamo, degli amici che hanno pianto e di quelli che hanno urlato di gioia. Vorrei aver tenuto un diario di quei momenti, ma anche se non l'ho fatto ce li portiamo tutti nel cuore.

Sabato mattina abbiamo fatto sapere che chi voleva venire a brindare con noi non doveva che presentarsi: i primi amici sono arrivati alle tre, gli ultimi se ne sono andati alle due di notte...e Mauri è rimasto pure a dormire.
Ed è stata una giornata magica. E di tutta quella giornata è rimasta solo una foto mossa, sbilenca e mal inquadrata: l'unica che forse non serviva fare, perchè Mauri e le Unne sono sempre con noi.



(e si, abbiamo facce un po' stravolte, ma stavamo ridendo, brindando e mangiando dalle sette di sera...)

Però mi sono ricordata di fotografare le rose che mi ha portato il neo papà... che non si ricorda mai dei fiori a nessuna festa comandata, che non se li ricorderebbe neppure se glieli chiedessi con una domanda in carta bollata, ma ne porta un fascio quando proprio non te lo aspetti. 

E forse, proprio per questo, sembrano ancora più belli...





domenica 23 aprile 2017

21 Aprile 2017: da oggi siamo in tre

E alla fine Venerdì è stato "quel" giorno, quello che ormai aspettavamo da anni, quello in cui ci si sveglia e tutto è cambiato.
Ci ho messo due giorni a scrivere questo post, e anche ora non so bene come farlo. Perchè è inutile, non sono una narratrice sufficientemente brava da riuscire a descrivere tutto quello che abbiamo provato in questi giorni.

Quindi mi limito ai fatti: alla quarta convocazione in tribunale ce l'abbiamo fatta!
Venerdì mattina la cancelleria adozioni ci ha confermato quello che Gio sosteneva di sapere fin dal giorno prima: finalmente saremo una mamma e un papà.
Dopo anni passati ad immaginarci in partenza per la Cina, dopo corsi, libri sulla cultura asiatica e studi ossessivi (da parte mia) della lingua cinese ecco che la nostra è una adozione tutta italiana.

Della telefonata che ci ha dato la più bella notizia della nostra vita, purtroppo non ricordo quai nulla: dopo le prime sette parole ho cominciato a piangere e ridere assieme e temo mi si sia spento il cervello.
E anche adesso faccio fatica a credere siano passate solo 48 ore dal momento che aspettavamo da quasi sette anni. E visto che una cronaca dettagliata di quello che è successo sarebbe impossibile mi limito a registrare uno dei pensieri che vorrei già poter comunicare a nostra figlia

Cara Giraffina, devo dirtelo subito, sei entrata in una famiglia un po' svitata.
Perchè se la tua futura mamma non ha fatto che piangere di felicità, devo confessarti che gli altri non si sono comportati meglio.
Hanno pianto le nonne, come due fontane. La zia ha urlato come un'aquila e pianto pure lei. ma la zia, ti devo avvisare, urla sempre come una matta quando è contenta (e strilla pure da arrabbiata, da annoiata, da triste e da indaffarata...insomma, la zia grida di continuo!)
Papà no, non ha versato lacrime, ma solo perchè era troppo impegnato a saltare sul letto, come se avesse 5 anni e non 42, gridando e ridendo come un matto.

Gli amici di papà hanno esultato e si sono commossi per noi, le amiche di mamma hanno organizzato una festa e pianto quasi quanto mamma. Ha pianto Marika che sa benissimo cosa stiamo provando e Vale&Andre già aspettano di sapere tutto di te.
E poi per noi si sono commossi amici e colleghi, e vicini, cugini, cuginette e zii di cui tu non hai neppure ancora sentito parlare.
In realtà, in questo momento, non hai sentito parlare di nessuno di noi.
Eppure, anche se tu non lo sai, qui ci sono decine e decine di persone che ti hanno aspettato e hanno fatto il tifo perchè tu potessi arrivare fino a noi.

Da ora si ricominciamo ad aspettare, ma è un'attesa che non ci pesa più.
Da oggi aspettiamo solo di poterti incontrare...e sappiamo che manca poco.

lunedì 17 aprile 2017

Compleanni, Pasqua e Pasquetta...

(Settimana 15:dal 10 al 16 Aprile)

Che dire...il periodo non è dei più allegri, ormai Gio mi tratta come se fossi una specie di bambolina di cristallo e ammetto che gli ultimi mesi non sono stati all'insegna della scoppiettante allegria che mi piacerebbe conservare. Per fortuna Aprile ha portato con se un'anomala sequela di ponti, feste comandate e ricorrenze varie che mi hanno permesso di dedicarmi al mio sport preferito: le feste in famiglia!

E' universalmente riconosciuto che le adunate famigliari mi mettono di buon umore, quindi mi sono gettata nel periodo Pasquale con l'entusiasmo di una debuttante al ballo decisa almeno a provare a contrastare questo impressionate periodo di umor nero che sembra non lasciarmi più.
Le feste, come da copione, sono state consacrate con una mangiatona Pasquale e una mangiatona di Pasquetta. Perchè noi tendiamo a  ripeterci e sembra che per intorno ad un tavolo ci si trovi tutti molto a nostro agio.


Verzi a Pasqua e da Francesco e famiglia per Pasquetta. Per il resto chiacchiere a raffica, ridicoli discorsi su diete che chiaramente nessuno di noi segue, abbuffate di fave, salame, formaggi e grassi saturi vari ed eventuali con contorno di carboidrati e poi altre chiacchiere.


Unica differenza? Che le foto da Francesco sono molte meno e tutte prese di sfuggita prima che tutti iniziassero a insultarmi pretendendo il ritiro della fotocamera, quindi, come al solito l'unica foto che riesco a postare è quella con le Bughette.


Ah, in questo tripudio di festeggiamenti potrebbe passare inosservato, ma noi abbiamo cominciato la settimana con il compleanno di Gio. Santificato con altri tre giorni di ferie, regali vari, e l'ennesimo pranzo, questa volta a Cremeno dove notoriamente le calorie ingurgitate potrebbero stendere un elefante.


E io avevo pure passato una giornata con le Unne tra Feltrinelli, discorsi fiume sul futuro e altro cibo...insomma, la Caporetto delle diete e del mangiar sano, dell'equilibrio e della morigeratezza (ma come si fa ad essere morigerate quando si entra alla Feltrinelli sapendo di avere una carta di credito in borsa?).


Nel frattempo, e per puro dovere di cronaca ci tengo a registrare ce siamo stati convocati per la QUARTA volta dl tribunale di Genova. 
Che sia quella buona? Io, sinceramente fatico a crederci. Perchè è vero che le feste in famiglia mi mettono di buon umore, ma non abbastanza da credere nei miracoli.
Gio invece è assolutamente convinto che sarà la volta buona... beata ingenuità. 
Da parte mia, non posso che apprezzarne l'incrollabile ottimismo!

lunedì 10 aprile 2017

Facciamoci un regalo, và!

(Settimana 14: dal 3 al 9 Aprile)

Dopotutto l'ho detto, il periodo non è dei più allegri e l'analisi delle alternative era piuttosto carente.
Prenderla con l'avverso destino mi parrebbe eccessivo, urlare e strepitare non servirebbe a nulla, se non a fare la figura della pazza e far morire di apprensione il povero Gio e riguardo il lagnarmi ormai non fa più effetto visto che in questi ultimi mesi mi lagno di continuo...senza che per altro questo risolva nulla.

Così ho affrontato il periodo grigio nel più semplice e meno aulico dei modi: mi sono fatta un regalo, anzi due, perché al Profumificio del Castello è sempre difficile scegliere...

Per una volta niente profumo al talco,: quello me lo tengo per festeggiare...sperando ci capiti presto di aver qualcosa da festeggiare



lunedì 3 aprile 2017

Niente scorrimento veloce?

(Settimana 13: dal 27 Marzo al 2 Aprile)

Non so che dire, l'umore non migliora. Non c'è verso, nonostante entrambi ci si stia sforzando per rimetterci in carreggiata.
Invece, negli ultimi mesi è come se una sorta di pessimismo megagalattico si fosse fatto strada in noi, strisciante e ben nascosto. Fino al giorno in cui ha deciso di uscire tutto insieme e io mi sono trovata totalmente impreparata.
Così, da un giorno all'altro, ho scoperto di essere in crisi.
E giuro, non mi ero accorta che ci stavo finendo dentro fino a che non mi sono ritrovata sommersa da capo a piedi.




Abbiamo iniziato con il lavoro. Ormai siamo in bilico dai primi di Novembre e ogni giorno ci chiediamo se accettare l'esodo e andarcene o provare a tenere duro e sperare che alla fine le cose si sistemino per miracolo.
Sul versante adozione nessuna nuova...e in questo caso Nessuna Nuova non può certo dirsi una Buona Nuova.
Non so bene perchè, ma all'improvviso ci ritroviamo soffrire di questa attesa che sembra infinita. Le ultime settimane sono state tutte un po' così: un po' ansiose, un po' tristi senza nessun particolare motivo, più faticose del solito.
In questi giorni mi sento come se non ci fosse uno  sbocco, un traguardo da tagliare, un lieto fine solo per noi.
E col mio pessimismo contagio anche Gio.

So benissimo che questa è solo una fase, una tra le tante che abbiamo già passato e che l'attesa è così difficile proprio per questi lunghi periodi di nulla assoluto
Svegliarsi ogni mattina chiedendosi se quello che sta per cominciare è "quel" giorno, quello in cui tutto cambierà può essere molto più snervante di quanto ci si spetti.
Eppure io e Gio siamo fortunati, abbiamo un sacco di cose belle a distrarci da questo limbo infinito, e vorremmo arrivare a qual giorno pieni di energia  ed entusiasmo.
Immagino aiuterebbe farsi una bella dormita, ma ultimamente Osvaldo ci sveglia OGNI notte alle quattro del mattino saltando sul lettone come se fosse su un tappeto elastico e una volta svegli, con la testa che si riempie di pensieri ansiogeni riaddormentarsi è un'impresa impossibile.

Tra l'adozione e il clima lavorativo sempre meno sereno, in questo periodo vorrei solo poter andare in letargo e svegliarmi tra un anno, quando tutte queste ansie sarebbero solo un ricordo.

Ma visto che non c'è modo di inventare una macchina del tempo, mi consolo con l'abuso di caffeina...