martedì 27 dicembre 2016

E' Natale: serve dire altro?

(Settimana 51: dal 19 al 25 Dicembre)

I miei giorni preferiti dell'anno sono arrivati.
Da venerdì sera si è scatenata la nostra maratona natalizia che partendo dalla cena in casa di mia suocera ci porterà saltando da una ricorrenza all'altra tutti di corsa all'Epifania.
Il solito delirante, stancante, allegro, confusionario e calorico turbinio di cene, aperitivi, parenti, amici, regali e lucette colorate. Turbinio iniziato con ore intere a sfogliare riviste di cucina, passato per addobbi e preparativi al limite del maniacale (e non scherzo: ho sistemato le lucette sulla tavola almeno duecento volte e ho pure disfatto l'albero di mia zia, reo di non essere sufficientemente scenografico, senza andare a ricordare la quantità di festoni e lucette disseminate per la sala) e che terminerà solo tra una decina di giorni, quando tutta la famiglia e gli amici si saranno riuniti più e più volte.

Purtroppo ho scoperto che mio marito non ha la tempra che immaginavo: è andato KO già dopo la cena di sua madre a cui è seguita una nottata in bianco a rigirasi nel letto in preda ad una indigestione e il pranzo di Natale passato in solitaria, perchè la sola idea di vedere un piattino di insalata russa rischiava di scatenare in lui reazioni di cui è più elegante non scrivere.
Così mesto e abbacchiato è sceso in casa della zia, dove si consumavano i festeggiamenti, solo alle quattro quando stava per scatenarsi lo scambio di regali più caotico dell'emisfero.

E io che credevo, sposando un sardo, di essermi garantita un coniuge in grado di sopportare i peggiori stravizzi: illusa!


Quest'anno abbiamo spacchettato oltre i nostri limiti. Sono certissima che sia stato superato il record di regali consegnati e aperti. A terra c'era una tale quantità di carta regalo da bastare da farci sentire in colpa per l'intera Amazzonia (ma noi facciamo la differenziata , lo giuro, e neppure un francobollo di carta è andato sprecato). Personalmente, da una micro USB ad un servizio di piatti per 12 persone passando per innumerevoli maglie, maglioni e accessori vari, credo di aver ricevuto più cose di quante io sia in grado di ricordare.
E altrettanto può dirsi del resto dei presenti. Che Natale sia una festa per soli bambini è una credenza che non ha mai trovato spazio all'interno della mia famiglia. Noi ce lo godiamo tutti come se avessimo sempre 6 anni.
I più pacati sono i più giovani, ma solo perchè sono in quell'età in cui non è cool emozionarsi troppo alle feste di famiglia (o almeno lo spero, o ci toccherà diseredarli tutti...)


Una menzione speciale va ai calzini di Gio (immortalati qui sotto): il più serioso dei mariti si è piegato al pensierino natalizio a sorpresa: una fornitura di calzini stile elfo di babbo Natale che lo ha fatto gridare dall'orrore. Ma che ha indossato stoicamente...quando è riuscito ad alzarsi dal divano ovviamente.


Ah, nel caso qualcuno se lo chiedesse la maledizione dei preparativi di Natale ha colpito anche quest'anno. io e mia madre ci siamo esibite in una di quelle litigate al cui confronto il secondo conflitto sino-giapponese è stata una passeggiata di salute.
La guerra è scoppiata il 24 mattina ed è andata avanti per 10 ore intere con buona pace di Gio che cercava di metterci una buona parola senza essere colpito da un colpo di striscio e la povera Zia Abbi, che nel tentativo di fare da paciere è stata l'involontaria miccia del secondo round.
Ovviamente ad un passo dalla mezzanotte io e mia madre ci mandavamo cinguettanti messaggini per far pace mentre lei, notoriamente lo spirito sensibile di casa, era sull'orlo di una crisi di nervi...
Come se non sapesse che a Natale una bella litigata è catartica e assolutamente necessaria  per sfogare lo stress dei preparativi.



Il 26 abbiamo bissato aggiungendo intorno al tavolo anche la  mamma di Gio e limitandoci a consumare gli avanzi. Avanzi che purtroppo sembrano auto rigenerarsi, peggio dei pani e dei pesci di biblica memoria, più ne mangiamo più ce ne sono.

A questo punto ho deciso di spedire la bilancia lontano dai miei occhi e aspettare il 9 Gennaio per tornare in ufficio e fare contemporaneamente i conti con i danni permanenti di  questo clima di abbuffate sciagurate: per ora, lo ammetto, non me ne curo, ma mi godo tutta la famiglia, gli amici e le lunghe giornate di ferie che ancora ci aspettano.

lunedì 19 dicembre 2016

Cene, pranzi e organizzazioni varie...

(Settimana 50: dal 12 al 18 Dicembre)

Ormai ci siamo, si procede di corsa verso il Natale.
Quest'anno la nostra follia natalizia si è manifestata in un acquisto smodato di luci  e lucette.
Casa mia brilla più di una vetrina in centro e anche all'esterno abbiamo appeso fili di luci praticamente ovunque, dal terrazzo al cancello dove siamo addirittura passati all'alimentazione con piccoli pannelli solari. E abbiamo una mezza idea di comprare ancora un paio di fili per decorare anche l'albero che abbiamo in giardino.
Sono certa che, in una notte di cielo sereno, casa nostra sarebbe perfettamente visibile ad occhio nudo anche dalla Luna. E lo dico con orgoglio, anche se temo che la nostra ossessione possa sembrare vagamente patologica.

In questo periodo tutte le discussioni, chiacchierate e pure gli occasionali scambi di opinione riguardano uno e  un solo argomento: il nostro 25 Dicembre.
Abbiamo persino una chat di whatsup dedicata alle feste di Natale, dove lo scambio di idee, pareri e suggerimenti è serratissimo e dove si può dibattere per ore se raccogliere il pungitopo per i centrotavola oppure no.
Ieri abbiamo avuto la consueta "Tempesta di Cervelli",quando con mamma e zia ci sediamo ad un tavolo per definire i preparativi  per il pranzo del 25.
Gio ha scattato una foto (sfocata) per documentare l'attimo e per il resto si è tenuto a doverosa distanza. Le riunioni in prossimità di pranzi e cene importanti tendono sempre a sfociare in litigate megagalattiche in cui nessuno vorrebbe mai essere implicato. Liti furiose su argomenti di rara importanza, come il colore di cui vestirci (eh si, ci vestiamo coordinate!) o se servire gli antipasti a tavola o a buffet.

Quello che ne è uscito fuori è un  programma serratissimo che prevede sessioni di cucina, arredo casa, decorazione d'interni, prova luci (quante luci possiamo ancora accendere prima che ci piombino i contatori? Questo è l'arcano che ci tormenta...), controllo delle stoviglie  e gestione dei segnaposto.

E sia chiaro, non è che il 25 si concluda tutto! Eh, no c'è il pranzo del 26, la siesta del 27, il cenone del 31, l'aperitivo con gli amici del primo dell'anno, i cugini all'epifania e le Unne il 7 Gennaio...più the, merende e caffè estemporanei che saltano fuori all'improvviso e ti costringono a staccarti dal divano e dai film di Natale e a ributtarti nelle libagioni...



Per non parlare di pranzi e cene e aperitivi  prenatalizi, quelli con i colleghi, con gli amici della palestra (se mai andassimo in palestra ovviamente), quelli con gli amici che saranno via nelle vacanze e con amici per vedere i quali ogni scusa è buona.
Tra questi, ovviamente i primi sono stati Vale&Andre (e si, tra di noi li chiamiamo veramente così, coi nomi tutti attaccati come se fossero la stessa persona), incontrati per l'ennesima serata in pieno abuso di calorie.
Sono certissima che il nostro comune amore per il cibo e le lunghe chiacchierate inconcludenti sia uno dei capisaldi della nostra amicizia

Quindi eccoci qui, a strafogarci di cibi assolutamente non sani dopo aver sfidato la serata più gelida avuta a Genova negli ultimi 3 anni.



 Che dire, persone così vorresti solo averle incontrate 20 anni prima...

Minialbum per Fate le Creative

Si può arrivare a Natale senza costruire almeno un minialmbum con le foto più belle delle nostre feste?
Ovviamente no, e questo è il mio mini pronto per l'ultimo mio post sul Calendario dell'Avvento di Fate_le_Creative

Trovate QUI il resto del progettino



venerdì 16 dicembre 2016

lunedì 12 dicembre 2016

E' ufficiale: è arrivato il Natale!

(Settimana 49: dal 5 all'11 Dicembre)

8 Dicembre: festa dell'Immacolata e per tradizione giornata dedicata agli addobbi natalizi.
Ormai non serve più che io stia a precisare che mi dedico a lucine, palline e festoni con l'ossessione tipica di ogni ossessivo compulsivo che abbia smesso improvvisamente di prendere le sue pilloline, perchè anche le pietre sanno che siamo entrati nel mio periodo dell'anno preferito.
Il che vuol dire che da ora in poi sarà solo un gran parlare di feste in famiglia, cene tra amici, thè speziati, diete infrante (o neppure iniziate) e poi regali da fare e da spacchettare e forsennate sessioni di cucina intensiva e liti furibonde su argomenti di vitale importanza, come il colore dei tovaglioli del cenone o se fare i ravioli tondi o quadrati.
E in casa nostra siamo soliti regalarci almeno una litigata furibonda nelle settimane precedenti la Vigilia, così giusto per entrare al meglio nello spirito di pace, amore e serenità di questi giorni...

L'aria un pochetto addormentata della foto qui sotto è dovuta all'aver fatto tardi a cena con le Unne e a non avere assolutamente più il fisico adeguato a far serata come una ragazzina e poi svegliarmi presto la mattina dopo!




Comunque, questo 2016 sei sta dimostrando piuttosto in salita persino per la parte fotografica: possibile che io non abbia una sola fotografia in cui sia passabile??


mercoledì 7 dicembre 2016

Calendario della Avvento: Collana in Carta

Oggi tocca di nuovo a me presentare il mio post per il Calendario dell'Avvento sul blog di Fate le Creative.
Questa volta ho preparato una collana in carta. Andate sul loro BLOG per vedere come...



venerdì 2 dicembre 2016

Calendario dell'Avvento: addobbi di Natale

Per tutto dicembre, sul blog di fate le Creative, parte la nostra versione del Calendario dell'avvento: un post creativo al giorno, per regalare spunti per le feste.
Oggi tocca a me e ai miei addobbi per l'albero di Natale. Sul loro blog potete trovare tutte le indicazioni per costruirli da soli...


giovedì 1 dicembre 2016

Mercatini di Natale...


Per i malati di Dicembre, quelli che come me iniziano a canticchiare "Astro del Ciel" già a fine Ottobre e addobbano la casa come se fosse l'igloo degli elfi di Babbo Natale, i mercatini sono meglio del Santo Graal: sono la risposta a tutti i mali, il miraggio nel deserto di Novembre, la meta agognata per tutta l'estate.

Come dire che Sabato mattina non vedevo l'ora di partire, che pregustavo lo shopping compulsivo pre-natalizio,che sognavo di riempirmi le borse di inutilissimi gnometti in feltro e calzettoni antifreddo e di strafogarmi di brezel, panpepato e vin brulè.
Questa, almeno sulla carta, doveva essere la partenza perfetta: assieme a mamma e zia, notoriamente svitate, pure la Stewin e tutta la compagine femminile della sua famiglia, più i nostri vicini che  hanno elegantemente finto di non accorgersi di essere circondati da esaltate della peggior specie.
Insomma, una decina di ossessionate dal Natale (più un marito paziente) sullo stesso pullman pronte a conquistare i mercati più belli d'Europa.  
A meno di un'ora dalla partenza, però, mi sono accorta di essermi scordata un paio di cosette.
E ammetterlo mi innervosisce non poco visto che mi vanto a destra e a manca di essere una personcina decisamente organizzata. Quando parto faccio le valigie con precisione maniacale, studio a tavolino ogni possibile variabile metereologica, mi preparo a qualsiasi intoppo e mi porto qualsiasi cosa possa servire. Dall'aspirina ai copri water igienizzati, dal burro di cacao alla mandorla ad un paracadute di emergenza qualsiasi cosa accada io, in valigia, ho la soluzione. 
O almeno così credevo.
E mi è quindi scocciato enormemente ammettere di aver dimenticato gli occhiali da sole. Poco male direte voi, nulla a cui non si potesse porre rimedio.
Se non fosse che a marcare assenza c'era anche il portafoglio che conteneva tutti i soldi, le carte di credito e cosa ben peggiore, la mia carta d'identità. E l'espatrio senza documento d'identità è complesso persino oggi, nonostante la Comunità Europea e il libero transito di merci e persone.
La disperazione che mi ha colto all'idea di non avere neppure un centesimo in una vacanza in cui "Spendere" doveva essere l'imperativo dominante si è placata solo in serata quando Mammina Cara, ha fatto un bancomat e mi ha prestato il capitale necessario a rendere omaggio a tutte le bancarelle d'Europa.
Il timore di venir bloccata ad una frontiera a caso è invece rimasto ad aleggiarmi intorno per tutto il fine settimana, anche perchè la nostra Guida è risultata inutile quanto un ombrello in una giornata di sole e di fronte alle mia disperazione si è limitato a liquidarmi con un: "Vabbè, al massimo alla frontiera le chiederanno di scendere" e per tirarmi su ha aggiunto: "Ma non si preoccupi, in tanti anni non ci hanno mai fermato" (e non credo stupisca sapere che siamo stati fermati ad ogni frontiera)
Ora, arrivare al confine dell'Austria solo per sentirsi di dire di scendere e rimanere in custodia non è proprio il massimo, concedetemelo
Va da sè che io abbia passato le prime sei ore di viaggio in un comprensibilissimo stato d'ansia. Quando mi svegliavo, ovviamente, perchè il pullman ha su di me un effetto soporifero da record: appena mi siedo cado addormentata e mi sveglio solo quando si fermano i motori.

Irregolarità burocratiche a parte il viaggio ha risposto  a tutte le aspettative: freddo polare, lunghe ore in pullman, tripudio di calorie e bevande calde e alcoliche e bancarelle, negozietti e ambulanti senza un attimo di sosta.

Una menzione d'onore va fatta alla nostra guida che si è assicurata il premio di personaggio più rappresentativo della vacanza.
Carattere distintivo l'avere un piccolo problema di eloquio. Nel senso che non la smetteva mai di parlare. Parlava così tanto che si faceva a tempo ad addormentarsi mentre ci erudiva sulla dotazione di sottomarini degli Alleati nella seconda guerra Mondiale e svegliarsi mentre si passavano in rassegna tutti i pettegolezzi nella lunga vita della Principessa Sissy, con una digressione drammatica sulla sua cruenta morte. Allora ti riaddormentavi e al risveglio c'era in atto una lezione di storia dell'arte sulla Sagrada Familia a Barcellona. 
Purtroppo aveva anche una lieve tendenza alla ripetizione, quindi indicazioni semplicissime, come la procedura per il ritiro dei biglietti per l'accesso a Rattemberg è stata spiegata almeno una ventina di volte. A sua discolpa il fatto che il pullman fosse pieno di personcine che definire fastidiose è un eufemismo. Un lamento continuo su tutto e tutti, prima fra tutti la guida stessa, ma poi incapaci di comprendere una indicazione al primo colpo.


Arrivati in Austria (dopo quindici minuti di terrore quando, come da copione, ci hanno fermato alla frontiera) abbiamo fatto base a Pill in un albergo che era una delizia.
L'albergatore parlava come Crozza ai tempi della parodia di Ratzinger ed era altrettanto simpatico: abbiamo capito subito che ci saremo trovati bene. E infatti, a discapito dei luoghi comuni abbiamo mangiato benissimo e altrettanto bevuto. Si perchè l'albergo ha una piccola distilleria di grappe artigianali e per riempirci la seconda serata hanno organizzato una degustazione privata. 
Perchè mai un'astemia debba lasciarsi coinvolgere in una degustazione ad alta gradazione alcolica PRIMA di cena e a stomaco rigorosamente vuoto è un mistero che ancora adesso non mi spiego.
Sta di fatto che al 4 bicchierino di grappa ho cominciato a trovare tutto molto divertente e che la serata si è conclusa con 4 bottiglie di grappa comprate (tutte da regalare: giuro!!) e andando a letto alle dieci e mezza con un doppio Moment per sedare un mal di testa spettacolare.
Chiaramente non ho il fisico per una vita sregolata.


Rattemberg...ci sarebbero tante cose da dire, lo so, la cittadina illuminata solo da fiaccole e lanterne, i negozietti carini, i cori dei bambini in piazza che facevano sottofondo alla nostra visita insomma, quasi troppo bello per essere vero, ma io dedico questo spazio ad una menzione d'onore a vin brulè e frittelle: buonissimi!


Domenica è la volta dell'isola delle donne, in Baviera (quindi Germania, quindi SECONDO cambio di frontiera senza documenti: un viaggio spericolato!)
Ricorderemo questo come il giorno in cui la Ste, ha perso tutta la sua famiglia tra le 25 tombe del cimitero del monastero. O, come direbbe lei, dove la sua famiglia ha perso lei...o come direi io, dove la sua famiglia ha prontamente abbandonato la Ste per darsi allo shopping in pace.
Per altro la Ste_Raminga ha incrociato noi davanti al banchetto dello speck e abbiamo proseguito il giro insieme e mentre noi facevamo foto cretine, compravamo regali e poi ci sedevamo al caldo di un ristorante e strafogandoci di formaggi e salsicce e crauti sua madre la cercava sotto ogni pontile dandola già per morta.



Il freddo polare e la pioggerellina gelata forse non hanno aiutato a fare fotografie degne di nota, ma la Stewin mi ha omaggiata della meravigliosa foto di mia zia, bardata come la befana nei su giorni peggiori che rimarrà negli annali della nostra famiglia!


E per finire Bolzano. Che dire, sarà un caso, ma appena passata la frontiera il sole ha ricominciato a splendere a dimostrazione che il "Bel Paese" non è chiamato così per caso.
Abbiamo iniziato la nostra visita stazionando venti minuti davanti al chiosco delle frittelle di mele e succo di mela caldo (che è diventata la mia bevanda invernale preferita in un battito di ciglia), abbiamo continuato prendendo d'assalto un forno e finendo le lo scorte di pane alle noci e finito con pancake, frittelle e dolcini vari in un bar.
Più che le bancarelle e gli acquisti fatti (che nel mio caso sono stati comunque notevoli) ricorderemo questa giornata come quella delle calorie ingerite.




Bilancio della vacanza?  Nove regali di Natale comprati, due Stati esteri visitati, decine di foto fatte (nessuna passabile) e un chilo preso,

Poteva decisamente andare peggio...


mercoledì 30 novembre 2016

Arriva il Calendario dell'Avvento!

Nuovissima iniziativa natalizia sul blog di Fate le Creative!
25 giorni di idee, progetti e ispirazioni.

Come funziona? Andate  QUI e lo scoprirete!!



lunedì 21 novembre 2016

Concerti e Trentennali

Vedi a stare sempre a lamentarsi sul povero Novembre?
Ero così presa dalle mie lagne a 360 gradi da dimenticarmi del concerto di Domenica sera.

Ok, lo so, gli Europe era particolarmente kitch già ai loro tempi, ma guardiamoci in faccia, non esiste essere vivente su questa terra che non conosca "The Final Countdown" e che già alle prime due note non avverta un irrefrenabile desiderio di mettersi a saltellare.
E poi, in barba al nostro attuale snobbismo musicale, sia io che Gio dobbiamo ammettere che abbiamo comprato proprio questo album come primo disco della nostra vita ed è piuttosto romantico (per non dire melenso da morire) pensare che al loro primo concerto a Genova c'eravamo entrambi, in platea, senza ancora sapere che 30 anni dopo avremmo ascoltato "Carrie", mano nella mano, commuovendoci come due fessi.

Quindi, l'Allegro Comitato Concerti si è riunito e in meno di mezz'ora ha deliberato che questo trentennale non andava perso e Domenica sotto la pioggia e nel pieno del gelo milanese ci siamo messi ordinatamente in coda  per la nostra dose di amarcord musicale.


(ecco l'Allegro Comitato Concerti in tutti il suo splendore)

Come è andata? Beh, quando, a metà concerto, è partita "The final Countdown" mi è sembrato di avere di nuovo 14 anni, quindi direi che è andata alla grande...



sabato 19 novembre 2016

Stupido, stupido Novembre

(Settimane 45 e 46: dal 7 al 20 Novembre)

Ho già detto vero che non amo Novembre?
Beh, lo ripeto.
Nella migliore delle ipotesi è un mese noioso e grigio dove non succede mai nulla, nella peggiore, se qualcosa ci deve andare storto, state certi che succederà a Novembre.
E' così da sempre...e quest'anno non fa eccezione.
Anche questo Novembre è stato difficile, a tratti preoccupante, incasinato e stancante da morire.

Quindi nessuna fotografia, niente di particolare da raccontare...insomma fino ad ora l'unica cosa che aspetto è che queste settimane passino per buttarci, finalmente, nel nostro Natale...

lunedì 7 novembre 2016

Happy Halloween

(Settimana 44 dal 31 ottobre al 6 Novembre)

Sai che una ricorrenza si può definire perfettamente sdoganata in Italia quando prende piede persino a Pino Soprano.
Halloween è ormai, a tutti gli efftti anche una festa italiana, e infatti lo festeggiamo pure qui.  
Mentre i bambini fanno il loro giro di dolcetto e scherzetto per le case del paese chi non ha figli festeggia a modo suo: personalmente mi sonor egalata l'ennesima maratona horror, cioccolata e un bicchiere di vino con mio marito 

Lunedì mattina abbiamo addirittura svuotato e intagliato la nostra prima zucca (e si, lo so, ormai le zucche si intagliano da anni anche in Italia, ma l'ho detto, viviamo a Pino Soprano, non proprio l'ambiente più all'avanguardia del creato: sospetto che qui qualcuno gridi ancora all'avanzata del demonio per questo nostro tuffo nella cultura statunitense...)


O meglio, IO ho svuotato la zucca perchè Giacomino era più interessato selfie e boccacce che a rimestare tra semi viscidi e filamenti mollicci. (in effetti infilare le mani dentro la zucca fa un tantino schifo, lo ammetto)


E siccome il clima era quello di festa conclamata, noi ne abbiamo come al solito approfittato. Lasciar trascorrere una festività qualunque senza riunire l'allegra famiglia? Giammai!
Quindi  il primo Novembre, una bella delegazione di parenti si è presentata alla consueta prova generale del pranzo di Natale.
Giuro, avevamo giurato di mettere in tavola solo un pranzetto leggero, quindi proprio non so dire perchè, alle tre del pomeriggio, ci siamo trovati storditi da calorie in eccesso e grassi saturi.




Dopo una giornata così sarebbe stata auspicabile una settimana di dieta liquida, brodini leggeri e verdurine bollite. E invece no, Sabato sera, dopo un interminabile giornata lavorativa ci siamo ritrovati per una pizza di gruppo con Unne (e Gio e  Fish, che sembrano ormai parte fissa dell'arredamento...ci toccherà trovare un soprannome anche per loro).
Cenetta leggera, ovviamente, tra pizza e fritti napoletani.
Alle 11 ci sembrava troppo pesante persino il sorbetto al limone.

Immagino sia ridicolo, a questo punto, chiedersi perchè le mie diete non funzionino mai...




lunedì 31 ottobre 2016

Che settimana...

(Settimana 43: dal 24 al 30 Ottobre)

Questa settimana è stata decisamente faticosa.
I cambiamenti lavorativi che sapevamo all'orizzonte sono improvvisamente arrivati e non è sempre facile vivere i momenti di transizione con tranquillità. Quindi ce ne stiamo qui tra progetti vaghi, qualche ansia e la necessità di essere pazienti ed aspettare che le cose prendano la piega che devono.

Quindi per tirarmi su di morale,e distrarmi mi sono prenotata un fine settimana con le Bughette: pizza fuori, overdose di film e lavoretti creativi e la solita razione doppia di chiacchiere incontrollate.
Prima o poi i miei cugini mi chiederanno di pagare una retta mensile per affittarle come scacciapensieri. Sempre che non scoprano che in un fine settimana siamo in grado di abbattere ogni idea di alimentazione sana e naturale, perchè in quel caso dovrò invece espatriare velocemente.
Ma dopotutto i genitori si occupano di educazione e buone abitudini, le cugine di vizi vari ed eventuali...



Devo, però, infilarmi in testa che non ho più l'età per i selfie fatti da quasi struccata e con pessima luce: ne esco sempre come una controfigura della strega di Biancaneve!

lunedì 24 ottobre 2016

Furie domestiche e pomeriggi creativi: insomma l'autunno perfetto!

(Settimana 42: dal 17 al 23 Ottobre)

Ancora un paio di giorni di ferie passati ad occuparmi un po' della casa.
A volte mi prendono delle derive da perfetta mogliettina anni '50 che, giuro, mi terrorizzano.
Sono certa che questo squilibrio non sia ereditario: mio padre era un casinista cronico e mia madre è passata alla storia per essere la maga del riordino di facciata. All'esterno tutto perfetto ma se aprivi un pensile rischiavi che ti venisse in testa la casa intera
Gio sembra stranamente affascinato da questi attacchi di perfezione domestica, anche se fa in modo di starmi il più distante possibile in quei momenti: ha imparato a sue spese che finire a sbattere tappeti invece che a cazzeggiare su un divano è questione di un attimo se mi capiti davanti in quei momenti.

Per fortuna il sabato è scivolato via facendo cose divertenti: amiche e bimbi di amiche in visita.
Le mie colleghe hanno figli estremamente piacevoli, devo ammetterlo, e pure parecchio creativi. Più delle madri, a dirla tutta.
Personalmente ho vissuto momenti di puro panico quando, dopo aver fatto la furba e aver dichiarato che con il feltro sono in grado di fare tutto, mi sono sentita commissionare uno Scheletro Whiter di Minecraft. Manco sapevo di cosa si parlasse.
Mai sfidare un ragazzino di 10 anni...




(per inciso ce l'ho fatta, ma ho sudato sette camicie)

lunedì 17 ottobre 2016

Dell'Anniversario e Ielle Varie


(Settimana 41: dal 10 al 16 Ottobre)

Diciamolo subito, questa settimana è cominciata in salita.
Sabato scorso è arrivata la seconda convocazione da parte del tribunale. E già basterebbe questo a far esplodere di ansia un comune mortale.
L'incontro con il giudice era fissato per il mercoledì seguente e io e Gio abbiamo studiato a tavolino il piano perfetto per non farci abbattere da ansie ed eventuali delusioni.
Parole d'ordine: nervi saldi e NESSUNA aspettativa.
Il progetto prevedeva di andare in Tribunale Mercoledì, fare quello che c'era da fare e in ogni caso tenere a mente che Venerdì saremmo partiti per un lungo fine settimana milanese, per festeggiare i nostri sei anni di matrimonio tra una fiera di robivecchi e un mercatino delle pulci.
Ovviamente, il nostro programma ha cominciato a mostrare la corda fin da subito.
Lunedì mi sono alzata con la febbre e martedì ero in malattia.
Mercoledì con il raffreddore del secolo e una frebbriciattola insistente mi sono trascinata in tribunale, dove in barba a tutte le raccomandazioni di Gio, mi sono fatta letteralmente ammaliare dal bambino che ci è stato presentato.
Rimanere debitamente distaccati, non metterci sul cuore, non lasciarsi coinvolgere e non farsi trascinare da fantasie pericolosissime. Ho violato tutte queste regole in meno di due minuti.
Me lo sentivo già in braccio, quel bambino. E di nascosto ho passato la serata a scegliere tutine, golfini mignon e conigli di pelouches.
Venerdì mattina la doccia fredda: non eravamo noi la coppia scelta. E l'umore si è spiaccicato a terra.
A quel punto saremmo dovuti salire sul primo treno per Milano, staccare i cellulari e immergerci nel nostro anniversario dimenticando tutto il resto.
E invece no.
A Genova è scattata l'allerta meteo rossa. La stessa diramata prima del mio viaggio ad Istanbul, prima della nostra partenza per Zurigo, quella delle alluvioni che negli ultimi anni hanno messo più volte in ginocchio la città...insomma, pessimo segno e noi ci siamo lasciati influenzare.
Così abbiamo rimandato la partenza e passato un triste Venerdì di ferie ad autocommiseraci sul divano e Sabato, nauseati a furia di film scadenti e lo strascico di influenza, abbiamo deciso di partire prestissimo per provare a goderci quello che rimaneva del fine settimana.
Peccato che l'allerta meteo avesse paralizzato la rete ferroviaria della Liguria.
Completamente.
Da est a ovest. Da nord a sud.
Siamo rimasti lì, in stazione a guardare un treno venir soppresso dopo l'altro e alle 11, dopo l'ennesima cancellazione, abbiamo gettato la spugna e siamo saliti mesti mesti su un autobus per tornarcene a casa.
Di fronte al mio attacco di pessimismo cosmico condito da depressione senza fine Gio ha deciso di non arrendersi e così invece che tornare di filato a casa  prima ha trascinato la nostra valigia su e giù per i vicoli genovesi per farmi fare la turista nella nostra stessa città, poi ha passato mezz'ora in un negozio di perline e altrettanto fuori da un negozio di miscele di the per farmi comprare qualcosa che mi piacesse e ha terminato la sua mattinata portandomi in piazza de Ferrari, alla fiera del cioccolato dove in una giornata normale le pile di cremini e praline ripiene  mi avrebbero fatta sbavare come il cane di Pavlov,
E quando neppure pizza e baci di dama sono riusciti a farmi tornare il sorriso si è immolato con un coraggio commovente, proponendo un giro nell'equivalente del tunnel degli orrori di ogni maschio del globo: la Maisons du Monde!
Sai che tuo marito ti ama davvero quando decide di dedicare un tempo superiore ai 12 minuti al minuzioso esame di cestini per la biancheria, quando finge di apprezzare file intere di bicchieri e decorazioni natalizie decisamente troppo costose e fuori tempo e annusa con te ogni singola candela profumata per scegliere quelle più adatte al bagno.
Sai che ti ama follemente quando, nel posteggio della Maisons du Monde si lancia in una ballo forsennato al ritmo latino americano della filodiffusione solo per vederti ridere fino a non poterne più.
E su questo anche le ultime tracce di malumore sono definitivamente evaporate (e la nostra cena di anniversario ha definitivamente suggellato il ritorno del buonumore...).


Non credo stupisca che il mio collage fotografico altro non ritragga che qualche scorcio dei vicoli, che per altro, la mattina del sabato tranquilli e poco frequentati sono davvero splendidi


lunedì 10 ottobre 2016

Strana, stranissima settimana.

(Settimana 40: dal 3 al 9 Ottobre)

Emotivamente più impegnativa di quanto potessimo immaginarci.
Martedì abbiamo avuto un incontro con il Tribunale di Genova che non si è concluso come speravamo e devo ammettere che ne siamo usciti frastornati e con il morale a pezzi.
Una volta ad un corso ci è stato detto che nulla è facile quando si parla di adozione  e sono costretti ad ammettere che è proprio così.
A volte mi sento tirata e mollata da tutte le parte, sempre a fare i conti con quello che spero, immagino e aspetto...
Credevo di essermi preparata ad ogni ipotesi, ma scopro che non è così.

A questo si è aggiunto un momento di panico proveniente dai gruppi di adozione in Cina dove, da un giorno all'altro hanno iniziato a rincorrersi notizie sempre più preoccupanti riguardo i tempi d'attesa che sembravano essersi dilatati di anni.
E' in questo clima tra il depresso e il puro panico che mercoledì siamo saliti a Torino, dove con la scusa del corso per futuri "nonni adottivi" abbiamo chiesto a CIFA un incontro privato per discutere di tempistiche e disponibilità.
Così ad un giorno esatto dalla batosta in Tribunale ci siamo trovati tra le mani di Cinzia e Benedetta, psicologa una e Referente Cina per il CIFA l'altra che in un lunghissimo colloquio ci hanno rimessi letteralmente a nuovo.
Quando siamo usciti da lì, oltre che rassicurati su tempistiche che in questo momento sono le stesse identiche del giorno in cui abbiamo conferito mandato all'ente, eravamo di nuovo tranquilli, fiduciosi, rilassati e soprattutto padroni dei nostri nervi.
A dimostrazione che quando abbiamo scelto l'ente abbiamo davvero avuto la fortuna di trovare quello perfetto per noi.

Così ci siamo potuti godere un bell'aperitivo rilassante prima e una lunga cena a fantasticare con i futuri nonni dopo. Di nuovo con un milione di progetti e aspettative a una valanga di sogni ad occhi aperti!

Il giorno dopo, l'adorata Suocera ci ha trascinati in una corsa per il centro di Torino dove in poco più di 4 ore è riuscita a farci battere il record di monumenti visitati in una sola giornata.
Mia madre non credo si riprenderà prima del nuovo anno...



Abbiamo iniziato la settimana con una doccia gelata e in meno di ventiquattrore eravamo di nuovo su di giri come trottole... Spero la caratteristica fondamentale di un genitore adottivo non sia l'equilibrio assoluto, perchè nel caso questa settimana su questo aspetto sono stata fortemente carente.


Piccolo aggiornamento del sabato:
Il tribunale ci ha nuovamente convocati per martedì prossimo... ok, le montagne russe sono nulla a confronto di questa settimana.
E ringraziamo la serata con Vale e Andre capitata a fagiolo per una full immersion con le uniche due persone che in questo momento sono in grado di capire quello che proviamo ancora prima che noi lo si dica a voce alta: l'idea di salire sull'aero per Pechino assieme a loro è uno di quei sogni ad occhi aperti che ha il potere di calmarmi immediatamente...


lunedì 26 settembre 2016

Cene tra amici...di nuovo...

(Settimana 38: dal 19 al 25 Settembre)

 
Settimana lavorativamente brevissima.
Dopo essere stata a casa Lunedì e Martedì, per godermi la coda dei festeggiamenti per il mio compleanno con tanto di giretto in centro con mia madre (che ha la stessa propensione allo shopping della sottoscritta ed era pure in giornata di grazia) e giro per mobili in Piemonte (dove mi sono letteralmente innamorata di un armadio  che sembrava uscito direttamente dalle Cronache di Narnia e che nessuno mi ha lasciato comprare solo perchè in casa non c'è uno spazio in cui infilarlo...) ho lavorato due giorni per fermarmi di nuovo in ferie anche Venerdì.
Per una lodevole motivazione, però, perchè ho passato il pomeriggio tra meringate, mousse al cioccolato e altre piacevolezze culinarie destinate alla cena del sabato sera.

Cena che è andata più che bene, nonostante gli avanzi funesteranno la mia dieta a lungo.
Ho un chiaro problema con le dosi dovuto, ne sono certa, all'influenza nefasta di mia nonna che aveva perennemente l'ansia che qualcuno si alzasse da tavola senza essersi nutrito a sufficienza.
Esattamente come lei cucino il doppio del necessario.
Purtroppo, a questo riguardo, devo rassegnarmi a ridurre i miei inviti o imparare a preparare cene extralight perchè ormai, tutti gli amici che ho o sono sulla soglia dei 40 o già l'hanno attraversata e come me contano ogni caloria presente sulla tavola finendo preda dei sensi di colpa ad ogni boccone che ingurgitano.

Brutta cosa l'invecchiare...





lunedì 19 settembre 2016

Compleanno!

(Settimana 37: dal 12 al 18 Settembre)

Credo di aver ampiamente ribadito di non essere di quelle donne che si turbano per il passare del tempo.
Ora, non che mi stiano troppo simpatiche quelle moleste rughette che da un giorno all'altro hanno cominciato a farsi vedere intorno agli occhi e neppure faccio i saldi di gioia a  rendermi conto che il fisico dei vent'anni è ormai un ricordo o che la tinta per i capelli non è più un vezzo, ma una drammatica necessità, però queste cose non mi infastidiscono più di tanto.
E soprattutto non sono sufficienti a farmi vivere il periodo del compleanno come una sorta di palude di dolore e disperazione.
A me compiere gli anni piace. Di più, a me il compleanno piace festeggiarlo con la stessa pompa magna della regina Elisabetta
Una torta e via nel pranzo della domenica?
Ma siamo matti?
Io festeggio per una settimana. Rompo le scatole ad amici e parenti già un mese prima per essere certa che si ricordino della data, mi aspetto regali, auguri e non chiedo la riverenza solo perchè siamo fuori epoca.
E quest'anno non ha fatto la differenza.
Quindi 4 giorni di ferie e festa grande!! Ho cominciato il 16 sera e ho finito quasi una settimana dopo.
Mancano però le foto a testimoniarlo: in questo periodo scatto con deplorevole parsimonia.

Le uniche foto scattate? Quelle con Vale e Andre, che la sera del mio compleanno sono venuti a cena con noi.
Sarà l'ennesimo segno del destino? :-)



Si, lo so...sembro una foca stanca, ma che dire, ultimamente dormo sempre di meno


Per inciso, questa è la fotografia del regalo più bello che potessi ricevere: il ciondolo che Gio mi ha comprato in Francia.

lunedì 12 settembre 2016

Si va in Francia

(Settimana 36: dal 5 all'11 Settembre)

Dopo il successo dello scorso anno, io e Gio abbiamo subito deciso di bissare l’esperienza e sabato scorso siamo partiti per la nostra gita in pullman con la Croce di Pino.
Che detto così può sembrare davvero poco avventuroso, lo so.
E anche a raccontarlo più nel dettaglio la prima impressione non può che essere confermata.
Il viaggio annuale della PA di Pino Soprano non è paragonabile allo scalare il monte Bianco o ad una traversata del deserto del Sahara. Ad organizzarlo è (come per i peggiori bamboccioni italiani) mia madre e sull'autobus l’età media è più vicina ai settanta che ai sessanta. Immagino manchi soltanto la vendita di pentole durante il tragitto per realizzare gli stereotipi peggiori.
Eppure la brutale realtà è che i tre quarti dei partecipanti avevano una vitalità doppia della nostra. In pullman, mentre noi sonnecchiavamo stroncati dalla sveglia all'alba loro  hanno fatto più confusione di una scolaresca in prima media hanno mangiato e  bevuto con più slancio di noi (anche se Gio, alle prese con una bistecca regala sempre performance al limite della perfezione)  e mentre dopocena noi siamo saliti in camera a riposare loro hanno passato la sera a zonzo per la città.
Quindi, messo agli atti che in realtà siamo noi quelli che vanno a  rimorchio, va detto che ci siamo divertiti davvero tanto. Abbiamo visitato un bel pezzo della Francia meridionale, scattato fotografie, ci siamo fatti scarrozzare da un punto panoramico all'altro e per due giorni abbiamo smesso di pensare ad adozione, lavoro, macchina da riparare e mobili da comprare.

E fa bene tralasciare le cose serie ogni tanto.

Prima tappa Cassis e una escursione in barca per vedere le Calanques. Peccato che un'ora in barca, seppure a vedere paesaggi spettacolari sia ampiamente deleteria per una che soffre il mal di mare anche su un pedalò.








Poi la mia preferita: Castellet, che in effetti non è molto diversa dai paesini che abbiamo visitato lo scorso anno nei nostri giri sulle vie della lavanda, persino il nome è simile...
Ma che dire, la Provenza rappresenta in pieno il mio ideale di bellezza, quindi ben vengano cittadine dal centro minuscolo, casette di pietra, persiane di legno, gatti acciambellati sulle finestre, piazzette che sembrano uscite dritte da un libro illustrato e insegne in ferro battuto, ceramiche decorate a mano, profumi, lini e cotoni a far mostra di sè ad ogni angolo di strada.







Domenica siamo tornati sul mare a Villa Ephrussi e il suo fantasmagorico giardino.
Non si capisce perchè una negata per la vita all'aria aperta come me finisca per andare in estasi di fronte ad un giardino ben curato.
A casa mia riesco ad ammazzare persino le piante grasse e se non fosse per l'intervento di mia madre neppure il rosmarino rachitico sul mio balcone  sarebbe ancora vivo, ma se vedo un'aiuola ben curata mi tramuto nella più ossessiva delle fotografe. Qui ho completamente disdegnato la villa, ma avrei fotografato ogni sassolino, scala e fiorellino dello splendido guardino.


E per finire tappa a Mentone dove tra un profumo, una ceramica e ceste di saponette aromatizzate abbiamo aspettato l'ora di tornare a casa (e dove io Gio e qualche altro eroico passeggero abbiamo vergognosamente perso la nostra battaglia con un bagno pubblico che fino a pochi minuti prima aveva funzionato perfettamente e che ha rischiato di farci perdere il pullman).


lunedì 5 settembre 2016

Settimana 35...e niente più...

(dal 29 Agosto 4 Settembre)

Questa settimana mi sembra di essere una casalinga disperata.
Quando lo shopping on line smette di riguardare collane libri o scarpe con tacco 12 e si concentra su essenze profumate per la casa e stendibiancheria (si, pure quelli...)e la fine è vicina...

C'è poco da dire!


lunedì 29 agosto 2016

Si ricomincia...

(Settimana 34: 22- 28 Agosto)

Non è ancora settembre, ma c'è poco da dire: gli italiani sono tornati dalle ferie e sono più agguerriti che mai.
Quindi si lavora e il mio fidato compagno della settimana è stato il caffè freddo, perché fa troppo caldo persino per il mio solito macchiato (anche perché il mio compagno di scrivania è un freddoloso cronico e mi chiude a tradimento i condizionatori...).
Io intanto aspetto la fine dell'estate e finalmente vedo la meta avvicinarsi (ieri mi sono trovata a parlare di feste di Halloween e decorazioni natalizie, sono chiaramente al mio limite...).
Mentre aspetto l'arrivo dell'autunno c'è stato lo spazio per l'annuale cena di quartiere.
Che ormai è più frequentata della festa dell'Unità. Quest'anno c'erano figli, cugini, amici e via di seguito...nel giro di un paio di anni dovremo prendere in affitto la piazza di qualcun'altro.



lunedì 22 agosto 2016

Settimana di Ferragosto: finalmente!

(Settimana 33: dal 15 al 21 Agosto)

Noi in realtà abbiamo lavorato, ma avere tutta Italia in ferie ha i suoi lati positivi.
Strade vuote, posteggi liberi, supermercati deserti e soprattutto pochissime telefonate al call center. Per una settimana sembrava quasi di potersi annoiare... ogni tanto...
L'unico vero problema è stata la contemporanea chiusura di tutti i posti in cui normalmente mangiamo, lasciandoci solo con un bar: cinque giorni di pranzi terribili e caffè indescrivibili.




Basta poi un pranzo con le Unne a rendere perfetta una settimana? Direi proprio di si.
E tra la partita a carte più combattuta che si sia mai vista (Gio e Paola erano pronti ad uccidere pur di accumulare monete d'oro) e i balli forsennati di Fish a suon di disco music anni '70 sfido chiunque a non rilassarsi.



Cosa facevo io mentre loro ballavano e giocavano a  carte (e si davano all'alcool: la riserva di limoncello di mia madre è stata letteralmente saccheggiata)? Ma è ovvio, facevo da materasso a Simone. Giusto per allenarmi a vivere in funzione di un pargolo...






lunedì 15 agosto 2016

Chiusura Aziendale: più o meno...

(Settimana 32: dal 8 al 14 Agosto)


L'azienda era chiusa, ma Gio ed io abbiamo lavorato: presidio volontario nella settimana di chiusura, ma pur di assicurarmi il diritto a lunghissime ferie natalizie credo sarei disposta a lavorare anche di domenica.
Sono state giornate parecchio movimentate e c'è stato poco tempo per pensare a cose che non riguardassero il lavoro. A parte una visita delle bughette, che quest'anno mi sto godendo davvero tantissimo.
Il fine settimana poi è filato via liscio, tra casa, lavoretti scrap, libri e per il resto, della famiglia piscina.

Tutto meravigliosamente tranquillo, insomma...



Aperitivi in giardino ne abbiamo? Ma certo! Più o meno due la settimana
E poi mi lamento di non entrare più nei vestiti, accidentaccio a me!