lunedì 26 giugno 2017

Burocrazia portaci via

(Settimana 24 e 25: dal 12 al 25 Giugno)

Quanto odio la burocrazia!
Sempre di più, soprattutto ora, perchè a quasi due mesi dall'abbinamento Sonia è ancora ostaggio della casa famiglia e noi percorriamo in lungo e in largo la Liguria per andare ad incontrarla.
Quando ci danno il permesso di farlo.
Quindi due o tre volte la settimana al massimo, giorni che ci vengono comunicati di volta in volta con contorno di errori, tentennamenti e cambi di idea.
Perchè si incasinano, spesso e volentieri. 
E così andiamo avanti e indietro.
Ci promettono di poterla tenere tre giorni a casa con noi, ma poi i giorni diventano due. 
Giurano che da dal fine settimana non ci saranno più rientri in casa famiglia, ma poi manca proprio quel modulo indispensabile che deve firmare proprio quella persona particolare che guarda caso è andata in ferie senza farlo ed ecco che è tutto rimandato.
Il tribunale da la colpa all'assistente sociale e l'assistente sociale da la colpa al tribunale. E nel mezzo sta la casa famiglia, che sopporta stoicamente le mie ire e le telefonate ossessive con cui mi accerto che non si siano dimenticati di noi.
Noi che ci ritroviamo ad avere una valigia piena dei suoi vesisti a casa, mentre lei è ancora a Rocchetta (e tra le altre cose ci chiediamo cosa le mettano addosso).

E poi, quando abbiamo ormai deciso che è il momento di passare alle maniere forti e trovarci un avvocato ecco che arriva la telefonata che aspettavamo.
Sonia è "nostra".
Niente più rientri, niente Casa Famiglia nè assistenti sociali.
Da ora siamo solo noi.


E improvvisamente arriva il panico...


lunedì 12 giugno 2017

E dopo il primo incontro?

(Settimane 22 e 23: dal 29 Maggio all'11 Giugno)

...si parte con l'affiancamento!
Che non è facilissimo, diciamolo subito.
Intanto perchè nostra figlia vive a 80 Km di distanza da noi. Quindi guidiamo. Guidiamo tanto, avanti e indietro e poi di nuovo avanti e ancora indietro. E a furia di andare e ritornare impariamo persino a memoria i nomi di ponti e fiumi che attraversiamo e nel frattempo incastriamo turni al lavoro, chiediamo ferie e permessi, sperando che i colleghi costretti a coprirci (e che non ringrazieremo mai abbastanza per la disponibilità dimostrata) non ci ammazzino per le continue assenze.

Durante gli incontri, all'inizio con noi, c'è un "osservatore", qualcuno con il compito di controllare che vada tutto al meglio, che non capitino incidenti e soprattutto, sospetto io, che noi non si rapisca la povera bambina. Per fortuna, da questo punto di vista ci va alla grande perchè la psicologa che ci è stata assegnata è gentile e pacata e per la prima volta da quando abbiamo cominciato il percorso adottivo non ci fa sentire inadeguati.
Ed è quasi un miracolo.
E' una persona talmente piacevole, e sinceramente interessata a nostra figlia, che quando ci informa che abbiamo passato la prova e che siamo pronti per le visite da soli ne siamo quasi dispiaciuti.
Dispiaciuti e spaventati a morte, perchè da qual momento ce la dobbiamo smazzare noi, senza rete di salvataggio e non siamo mica sicuri di essere all'altezza.
Ed ecco che si riparte con le paranoie: cosa le facciamo fare? Dove la portiamo? Avrà mangiato abbastanza? O non l'avremmo per caso fatta mangiare troppo? E se la riportiamo in casa famiglia con il mal di pancia e ce la levano per manifesta incapacità genitoriale?
E se invece si sta annoiano?
E se non e piacessimo?
Perchè poi la paura è quella: se è lei a non volerci?

Così per un mese ci si improvvisa organizzatori d'eventi più che genitori adottivi. E si va al fiume (senza costume, asciugamani o crema solare...eh si, la prima prova in esterna non è stata un granchè...), o a fare shopping (che a sette anni non è che sia poi un gran divertimento), si fa un giro al maneggio (nel giorno di chiusura del maneggio: e riusciamo ad entrare solo perchè la proprietaria è mossa a pietà dalla mia faccia disperata) e con il sole a picco sulla testa si mangiano gelati che si squagliano (finalmente so perchè mia madre pretendeva che io mangiassi SOLO coppette e mai coni), costringendoci a rivestirla da capo a piedi e poi rientriamo e a casa si passa la sera su internet a cercare tutte le attrazioni a misura di bimbo del circondario, dal parco avventura alla spiaggia attrezzata e poi si affittano stanze per mezza liguria tra cui un B&B con piscina e campo da calcio e dalla mia borsa spariscono prima il profumo, poi la borsa per il trucco e pure il secondo libro per lasciare spazio a tutto l'occorrente per divertire la ragazza, dai colori alla palla, passando per le perline.
Insomma, l'affiancamento è una prova tosta, ma noi ci impegniamo per superarlo al meglio.

E lei?
Lei sinceramente sembra la più tranquilla di tutti, si diverte con tutto quello che le proponiamo e non fa una piega neppure quando ce ne stiamo seduti da qualche parte a dire scemenze.
Lei chiede solo di vedere la sua nuova casa e conoscere il gatto Osvaldo.

...ed è pure molto brava a pulire piscine: possono testimoniarlo quelli del B&B a cui per "divertirsi" lei e Gio hanno tirato a lucido mezza struttura: ci hanno persino fatto uno sconto di fine soggiorno!