lunedì 16 aprile 2018

Tribunale in visita

(Settimana 15: dal 9 al 15 Aprile)



Tra un paio di mesi potremo mettere fine a questo infinito percorso adottivo partito quasi 4 anni fa.
A Giugno finirà l'anno di "prova" e dovremo aspettare solo il decreto definitivo perchè Sonia prenda il nostro cognome.
Insomma, ormai siamo in quella fase in cui i passi da compiere sono quasi solo formalità da espletare in attesa di stappare lo spumante per i festeggiamenti definitivi.
Lunedì abbiamo superato una di queste ultime tappe obbligate: la visita domiciliare di assistente sociale e psicologa del tribunale.
Ora, sfatiamo un mito, nonostante forum e siti web siano pieni di racconti al limite dell'inverosimile con assistenti sociali assassine e psicologhe sadiche che cercano solo di coglierti in fallo, la realtà è che nessuno ti entra in casa con il blocco degli appunti, nessuno passa dita guantate di bianco alla ricerca di polvere nascosta, non ci sono domande a trabocchetto, ne interrogatori stile Gestapo.
L'ispezione si riassume in un caffè e due ore di chiacchiere rilassate con genitori e bambina.
E lo so per certo, perchè è la stessa cosa che è successa tre anni fa al momento di ottenere il decreto di adottabilità.
Insomma, giocavamo in casa.
E nessuna persona normale si sarebbe stressata.
Ed io ero tranquillissima, lo giuro.
Non ho progettato sessioni di pulizia schizzoide della casa, non ho dato di matto e non ho passato notti insonni in preda all'ansia. Un discreto passo avanti. La scorsa volta avevo precettato la donna delle pulizia e tutta la famiglia per un raid di pulizie durato quasi una settimana che non aveva risparmiato neppure il retro dei termosifoni. Avevo levato la polvere da tutti i battiscopa con un pennello da acquarelli, usato uno spazzolino da denti per levare la più infinitesima traccia di sporco dagli scarichi dei lavandini, comprato te e tisane in grado di soddisfare i gusti di chiunque mi fosse entrato in casa e indossato persino il mio vestito portafortuna.
Questa volta, invece, sentivo con orgoglio di aver mantenuto il controllo dei nervi.
Per lo meno fino ad un paio di giorni prima, quando ho sentito chiaramente lo spiritello dell'ansia bussare alla mia porta. Ed eccoci (mica posso risparmiare Gio), stracci alla mano, a cercare particelle di sporco nei luoghi meno in vista e infornare biscottini al burro con l'apporto calorico pro capite di un intero pranzo di Natale (che per altro sono stati assai graditi).
Col senno di poi, sono disposta ad ammettere che forse sbattere, lavare e sterilizzare tutti i tappeti di casa sia stata un esagerazione.
E che in effetti l'ordine, in camera di Sonia, potesse apparire un pochino forzato.
Forse.
Ma non mi sento di condannarmi.
Vorremo mica rischiare di perdere una figlia solo per una mensolina mal spolverata!
Sonia dal canto suo ha recitato la parte della bambina perfetta in maniera esemplare.
E' sempre un tesoro, sia chiaro, ma con loro sembrava un incrocio tra Laura Ingalls e Heidy, con una spruzzata di Shirley Temple che faceva leggermente impressione. Mi aspettavo quasi che si mettesse a cantare come in "Tutti insieme appassionatamente". In un paio di occasioni mi sono persino chiesta se non me l'avessero cambiata nottetempo.
Ma quando, a ispezione quasi conclusa, mi ha chiesto in un orecchio se si stava comportando bene ho capito: quella con i nervi saldi in famiglia è lei.

Almeno una ci voleva!