giovedì 28 dicembre 2017

A Natale puoi...

Anche questo Natale è finalmente arrivato e non ancora passato, perchè per me le feste finiscono solo il 6 Gennaio.
Non un minuto prima!
Ma un bilancio di questi due primi giorni ci sta e lo ammetto è stato tutto esattamente come me lo immaginavo: caldo, bello, agitato, divertente, emozionante e a volte complesso.

Innanzi tutto è giusto dire la febbre ci ha lasciato in pace, credo di aver spaventato pure i germi, ma per dispetto ha sterminato i nostri parenti di Chiavari mettendone ko sei su otto. Così eravamo "solo" in 12 al nostro pranzo del 25 Dicembre, ma abbiamo tenuto alto l'onore e festeggiato anche per gli assenti.

Per il primo anno abbiamo festeggiato il 24 sera nella nuova casa di mia suocera, che da poco è venuta ad abitare sopra di noi.
Questo vuol dire che io e Gio abbiamo madre, rispettiva suocera e zia ognuna a meno di 20 scalini da noi e ci vuole del coraggio per infilarsi coscientemente in una situazione del genere.
Ma contrariamente a quanto si possa immaginar questa situazione per noi è ottimale sotto un milione di punti di vista bene e tra i vantaggi c'è anche quello di non dover più correre da un pranzo ad una cena in giro per Genova. Ormai l'abuso calorico lo abbiamo a portata di mano...non dobbiamo neppure più tirare la monetina per decidere chi deve bere e a chi tocchi invece guidare (che poi si sa, alla fine a guidare ero sempre io!).
Così Sonia ha avuto una festa con un'invasione di parenti e  di regali il 24 sera, un'altra invasione di parenti il 25 a pranzo e una terza infornata di regali e invitati nella giornata del 26.
Immagino non stupisca che sia letteralmente morta di stanchezza ed emozioni, che dorma quasi 12 ore filate a notte e che non abbia aperto neppure la metà dei giocattoli che ha ricevuto in regalo (sembra le basti guardarli nelle loro scatole, impilati in ogni angolo di camera sua)
Insomma, se aspiravamo a stupirla possiamo dire senza dubbio di esserci riusciti!




Negli ultimi due anni le feste sono state teatro di alcune apocalittiche litigate tra me e mia madre.
Tradizione, si potrebbe dire.
E in parte è vero. Una tradizione che ha i suoi lati positivi: il racconto della nostra rissa sulla controversa proprietà delle palline dell'albero di Natale è ormai un pezzo forte del nostro repertorio natalizio e ci permette di intrattenere gli ospiti con risate assicurate. Solo che è un tantino stressante rischiare di cavare gli occhi a tua madre ogni anno solo per poter collezionare aneddoti gustosi.
Così quest'anno abbiamo provato ad eliminare un po' di stress e ci siamo concentrate ad ideare un menù classico che non ci costringesse ai lavori forzati per tre giorni e tre notti.
E se mia nonna ha servito affettati, insalata russa, olive, lasagne e cima con patate per anni avrà avuto i suoi buoni motivi.
Ospiti felici, pance piene fino a scoppiare e poca ansia in cucina.

Vorrei poter dire che questo ci ha permesso di arrivare al 25 senza un solo screzio, ma con i nostri caratteri sarebbe impossibile.
Però non ci siamo tirate le lasagne e non ci siamo prese per i capelli neppure quando abbiamo scoperto di aver fatto in due lo stesso regalo alla stessa persona (Scusa, Serre!!)
Il che non è poi male.

Quindi tutto da copione: abbiamo mangiato e bevuto, bevuto e mangiato, fatto foto (senza neppure troppe lamentele, sembra che la famiglia si stia abituando, finalmente) e spacchettato...
Il momento dello spacchettamento, in particolare, ha rasentato l'incredibile con somma soddisfazione dei bambini presenti, (bambini che per il resto della giornata si sono rotti l'anima a vicenda con una costanza e solerzia che definirei commovente: come fratelli nati sotto lo stesso tetto...  Ora so perché al termine delle feste mia madre finiva sempre con l’insaccare me e mio fratello. Non era cattiveria, ma solo autodifesa contro due che riuscivano a bisticciare anche su chi dovesse andare in bagno per prima)


Quest'anno invece l'idea di divisa Natalizia ci ha un po’ preso la mano.
Abbiamo organizzato una spedizione in centro solo per sceglierla e abbiamo optato per una maglia nera con dei fili argentati.Semplice ed elegante. 
Fin qui tutto bene.
Peccato che poi ci siamo lasciate prendere dall'entusiasmo e abbiamo finito con il comprarci anche un maglione per Santo Stefano, una robina appena appena vistosa, rosso fuoco e tessuto chiaramente con i festoni dell'albero di Natale. Basta infilarselo per sembrare delle balene di lustrini vestite ed avere un principio di orticaria ovunque ti sfiori la pelle.
Ma come rinunciarci? Era talmente kitch da rasentare la perfezione!

Sonia è in un milione di foto, ma in questo momento vogliamo evitarle una esposizione virtuale. Dopotutto tutti sanno già tanto di lei, non è detto che pure la sua faccia debba diventare bene comune.
Quindi le foto più belle non posso postarle se non oscurandole il viso. Ma posso giurare che la bambina è molto più fotogenica di noi, per fortuna sua.



Ora ci prepariamo per capodanno ed Epifania e mentre diamo gli ultimi ritocchi ai menù ragionando di sughi al cinghiale, arrosti al latte, antipasti ed aperitivi e pure un paio di merende per gli amici che ancora non abbiamo visto, una parte di me continua a chiedersi una e una sola cosa: ma se servissimo un intero pranzo a base di quattro salti in padella se ne accorgerebbe davvero qualcuno?

Prima o poi farò la prova…

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